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girovagando per la libreria ho

"EDITH PIAF" due cd con le migliori canzoni della cantante parigina a soli 4.50 euro, quasi un'offesa, "JOY", il cd di Giovanni Allevi con 12 tracce di m

« Tutti gli imbecilli borghesi che pronunciano, continuamente le parole "immoralità, immoralità, moralità dell'arte", mi fanno venire in mente Louise Villedieu, prostituta da cinque franchi, che accompagnandomi una volta al Louvre (...) domandava, dinanzi a quelle statue e a quei quadri immortali, come si potevano esporre pubblicamente simili indecenze. » (C. Baudelaire - Mon coeur mis à nu)
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Firenze 1934: il piccolo Luca Innocenti, orfano di madre e figlio naturale d'un mercante di tessuti che si è sempre rifiutato di riconoscerlo, viene "adottato" e cresciuto da Mary Wallace, un'anziana signora facente parte della comunità fiorentina delle gentildonne inglesi.Indiscussa leader della cerchia di amiche, soprannominate "le scorpione" per il loro mordace umorismo e la tendenza alla critica impietosa, è Lady Hester Random, vedova dell'Ambasciatore Inglese in Italia, simpatizzante del fascismo e di Mussolini.Stabilitesi a Firenze per amore della città e dei suoi tesori artistici, aduse ad un'esistenza serena scandita dal rito del tè da Doney, si trovano a dover improvvisamente affrontare una realtà ostile nel momento in cui l'Italia scende in guerra a fianco della Germania hitleriana; rinchiuse a San Gimignano, le gentildonne resistono tuttavia sino alla Liberazione ed all'arrivo delle truppe angloamericane, conservando intatto l'antico spirito combattivo...Nel mettere in scena la sua autobiografia, apparsa dieci anni orsono, Franco Zeffirelli ha avuto un'eccellente idea: invece di soffermarsi sulle proprie vicissitudini di figlio illegittimo, si è limitato a lasciare il personaggio di Luca ai margini ed a tratteggiarlo sveltamente nel suo passaggio dall'infanzia all'adolescenza e dipoi alle soglie della maturità, preferendo concentrarsi sulla storia di un gruppo di attempate signore unite dall'amicizia e dalla fedeltà a determinati valori.La Firenze anni '30, sospesa nella sua miracolosa bellezza turbata solo dagli eventi della storia, rivive credibilmente grazie anche all'eccellenza dei contributi tecnici: su tutti, i costumi di Jenny Beavan - premiata con l'Oscar nel 1986 per "Camera con vista" di James Ivory - e la fotografia di David Watkin.Ma il vero atout della pellicola è il cast: capitanato da una formidabile Maggie Smith, perfetta nei panni della impettita ed arcigna Lady Hester, esso si rivela formidabile al servizio di una pellicola così volutamente fuori moda, così gradevolmente priva d'ogni volgarità da suscitare naturale simpatia nello spettatore.
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